GLI ALTRI FILM GOTICI DI PUPI AVATI
ZEDER (1983)

Un film di Pupi Avati. Con Cesare Barbetti, Gabriele Lavia, Anne Canovas, Marcello Tusco.

“Zeder” è la seconda, seria, incursione di Avati nel genere nero. Ma qui siamo decisamente sull’Horror con sinistre presenze provenienti dall’aldilà grazie alla scoperta di un terreno capace di resuscitare i morti. L’idea è indubbiamente originale, copiata l’anno dopo da Stephen King in Pet Sematary e sfruttata bene in un film ben costruito ed appassionante ma inferiore al pathos del capolavoro precedente.

L'ARCANO INCANTATORE (1996)

Un film di Pupi Avati. Con Carlo Cecchi, Stefano Dionisi, Arnaldo Ninchi, Andrea Scorzoni, Patrizia Sacchi

Dopo una pausa di 10 anni, Pupi Avati ritorna al genere Gotico con questa pellicola di ottimo spessore. Film oscuro, ricco di pathos e di atmosfere sinistre. C'è poco ritmo, ma è funzionale al senso di staticità che probabilmente Avati voleva dare alla storia. Girato in Umbria, ricorda le ambientazioni de "Il Nome della Rosa". Tre ottimi film gotici su tre realizzati, peccato che dieci anni dopo ci riproverà ma senza mantenere la media.

IL NASCONDIGLIO (2007)

Un film di Pupi Avati. Con Laura Morante, Rita Tushingham, Burt Young, Treat Williams, Yvonne Sciò.

Annunciato come il grande ritorno di Avati al genere Horror dopo diversi anni, di grande ha solo i costi di realizzazione e la mia delusione dopo averlo visto. L’ambientazione americana non rispetta il marchio di fabbrica, la storia è prevedibile ed i colpi di scena anche. Pessima e fin troppo sfruttata l’idea, molto americana, che impone che la protagonista abbia avuto in passato problemi mentali e quindi di fronte a sinistri accadimenti non venga creduta. Discreto solo l’antefatto accaduto molti anni prima, mentre il finale che dovrebbe sorprendere lo spettatore, risulta ampiamente prevedibile. Per non parlare dell’inconsistente interpretazione di Laura Morante, scadente ed inadatta al ruolo affidatole. Peccato.

 

TENTATIVO DI IMITAZIONE
SOLAMENTE NERO (1978)

Un film di Antonio Bido. Con Massimo Serato, Craig Hill, Stefania Casini, Lino Capolicchio

“Solamente Nero” è il secondo film del regista Antonio Bido, uscito nelle sale cinematografiche due soli anni dopo il capolavoro di Avati, da cui trae palese ispirazione. Innanzitutto non è casuale la presenza di Lino Capolicchio nel cast, ma è soprattutto l’ambientazione veneziana a trovare molti punti in comune con il modello di Avati. Anche la trama ed i personaggi sono derivativi: il fatto di sangue antecedente all’arrivo di Capolicchio su cui faticosamente indagare causa omertà degli abitanti del luogo e la presenza del prete come personaggio chiave nello svolgimento della storia.
Nonostante le evidenti analogie che non si limitano a quelle con “La casa dalle finestre che ridono”, ma anche con la filmografia di Dario Argento, il film scorre bene, è ben diretto e non stanca anche se mi sarei aspettato un finale un po’ meno scontato e banale. Discrete le musiche in stile Goblin.

 

I MIGLIORI FILM HORROR / THRILLER
Dopo una minuziosa scrematura di ciò che il genere horror-thriller ha offerto negli ultimi trent’anni, possiamo tranquillamente affermare che il film di Avati si trovi in buona, seppur ristretta, compagnia.
E’ difficile catalogare con precisione l’essenza di un film, definendolo univocamente Horror, Thriller, Gothic, Splatter ecc. ; alcuni contengono caratteristiche ed aspetti peculiari che rimandano a più definizioni contemporaneamente.
Nell’elenco che segue trovate le produzioni cinematografiche che io ritengo migliori e degne di una visione senza timori di cocenti delusioni. Alcuni sono autentici ed indiscutibili classici, altri un po’ meno. Troverete di tutto, dal thriller psicologico, all’Horror, anche sovrannaturale e demoniaco, fino a lambire i territori più spinosi e controversi dello “splatter”, dove, per definizione, la componente “effetto speciale” solitamente prende il sopravvento sui contenuti e sull’atmosfera. Il motivo di questo sconfinamento è semplice: esiste lo splatter non fine a se stesso ed asservito ai contenuti. Attenzione: non è una classifica, i  film sono rigorosamente in ordine cronologico.
L'ESORCISTA (USA 1974)

Un film di William Friedkin. Con Ellen Burstyn, Max von Sydow, Linda Blair, Jason Miller, Lee J. Cobb

Un film che ha sconvolto il pubblico quando uscì nel 1974 e tuttora sconvolgente, uno dei pochi o forse veramente l'unico a provocarmi ancora adesso un certo disagio. Regia perfetta, ottima la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto del giovane prete esorcista. Un film da incorniciare, punto.

NON APRITE QUELLA PORTA (USA 1974)

Un film di Tobe Hooper. Con Allen Danzinger, Marilyn Burns, William Vail, Jim Siedow

Pellicola ispirata, ma solo in parte, ad un reale fatto di cronaca che è stato in verità portato all’estremo. Potrebbe essere considerato uno dei film precursori del genere Splatter: troviamo violenza, brutalità, litri di sangue esibiti con grande disinvoltura, ma c’è anche tensione e la storia della famiglia di cannibali non scade nel banale. Molto particolare l’utilizzo del primo piano sulla ragazza atterrita, uno zoom che non si limita al perimetro del volto ma entra negli occhi della malcapitata.
Insomma il giudizio è positivo ma anche in virtù dell’anno di uscita del film.

PROFONDO ROSSO (ITA, 1975)

Un film di Dario Argento. Con David Hemmings, Clara Calamai, Macha Méril, Eros Pagni, Giuliana Calandra

Uno dei migliori film thriller mai realizzati, che ha causato le prime paure notturne ad un’intera generazione.
Il successo è figlio di una storia indubbiamente ben congegnata, di inquadrature azzeccate, di attori capaci. Ma con questi ingredienti si raggiunge al massimo lo status di ottimo film. Ciò che ne hanno decretato il successo senza tempo sono alcuni elementi di contorno ma che penetrano nel nostro immaginario e non ne escono più. Mi riferisco al motivo della nenia infantile, al motivo principale composto dai Goblin, all’immagine di Clara Calamai riflessa nello specchio.
Dopo questo film Argento entrerà, per non uscirvi mai più, nell’Horror fatto di streghe e presenze sovrannaturali con una parabola discendente, purtroppo, senza fine. Quei pochi che ancora non l’hanno visto rimedino subito alla lacuna.

THE OMEN - IL PRESAGIO (USA, 1976)

Un film di Richard Donner. Con Gregory Peck, David Warner, Lee Remick

Se “L’esorcista” aveva aperto il filone demoniaco, “The Omen” ne raccoglie il testimone ma in maniera più sottile e meno spettacolarizzata. Qui il diavolo non si manifesta fisicamente e non vomita sostanze verdi, ma è altrettanto subdolo, ingannatore ed ambizioso. Un film che non spaventa ma inquieta ed è costantemente in suspence. Bravi tutti gli attori ma Gregory Peck ha una marcia in più. La saga continuerà poi con il secondo ed il terzo film, discrete fotocopie ma abbastanza sbiadite.

BALLATA MACABRA (USA, 1976)

Un film di Dan Curtis. Con Oliver Reed, Bette Davis, Karen Black, Burgess Meredith, Eileen Heckart

Film di confine tra l’horror demoniaco ed il thriller. Il demoniaco c’è ma non è banale e non è esibito a sproposito, anzi appare solo nel bellissimo epilogo. Gli elementi un po’ troppo stereotipati della paura ci sono tutti: una casa, una famiglia felice messa a dura prova dai misteri racchiusi nella casa stessa.  E’ tuttavia magistrale la crescita graduale della tensione dovuta ad alcuni strani accadimenti ed alla altrettanto graduale metamorfosi di Karen Black. Il finale, come dicevo, è da vedere e rivedere sempre con immutata paura.

SHINING (USA, 1980)

Un film di Stanley Kubrick. Con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson.

Difficile aggiungere qualcosa di sensato a quanto già detto e scritto di questo capolavoro.
Un albergo in montagna, l’Overlook Hotel, aperto solo d’estate, il cui direttore cerca un custode invernale. Lo trova nella persona di Jack Torrance, scrittore fallito ed alcolista, che cerca, in compagnia di moglie e figloletto, tranquillità ed ispirazione per scrivere il suo libro ma che invece troverà la pazzia.
Una regia magistrale, un Jack Nicholson che da solo colmerebbe le lacune persino di una storia zoppicante, ma che zoppicante non è. Pura e vibrante tensione in costante crescita, sequenze che fanno rabbrividire come i lunghi corridoi dell’albergo percorsi dal triciclo del bambino ed il mistero della stanza 237. Imperdibile.

LA CASA (USA, 1981)

Un film di Sam Raimi. Con Bruce Campbell, Sarah York, Betsy Baker, Ellen Sandweiss, Richard DeManincor

E’ facile criticare e, diciamolo, demolire un film come questo, così pieno di cliches, cosi miseramente privo di trama e contenuti, così esageratamente ricco di effetti speciali ma a budget limitato. Troviamo la solita banda di ragazzi che per farsi la scampagnata finisce in questa casa cosi zozza e poco accogliente nella cui cantina trovano e sfogliano questo strano libro che risveglia gli spiriti maligni. In rapida successione questi si impossesseranno di quasi tutti i ragazzi della compagnia.
Tuttavia non è possibile non amare questo film con il suo ritmo incalzante che toglie il respiro e le efficaci inquadrature a livello finestra che danno una visione globale della casa dall’esterno. La botola inquieta lo spettatore insieme alla sensazione costante che qualcosa stia sempre per succedere. Terrificante infine la scena del gioco con le carte durante la quale una delle ragazze viene posseduta. Film da vedere e poi da criticare liberamente, ma da vedere.

POLTERGEIST (USA, 1982)

Un film di Tobe Hooper. Con Craig T. Nelson, Jo Beth Williams, Dominique Dunne, Heather O'Rourke, Zelda Rubinstein

“Poltergeist” deriva dal tedesco e significa “spirito rumoroso”, presenza che nel film sconvolge la vita tranquilla di una famiglia americana. Troviamo il paranormale, una casa infestata ed alcuni ghostbusters seri che cercano di capire gli strani fenomeni. E’ il film “horror” (le virgolette non sono messe a caso) che secondo le statistiche ha venduto di più. La regia è affidata a Tobe Hooper ed a Steven Spielberg.

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI (USA, 1991)

Un film di Jonathan Demme. Con Jodie Foster, Anthony Hopkins, Ted Levine, Charles Napier, Anthony Heald

Orrore, tensione ed azione. “Il silenzio degli innocenti” è un perfetto concentrato di queste caratteristiche. I primi venti minuti sono da fiato sospeso, trascorsi nell’attesa dell’incontro con Hannibal Lecter, poi il film cambia si velocizza ed il ritmo si fà sempre più serrato ed emozionante.
Ottimi i dialoghi, gli attori, l’introspezione psicologica, praticamente di una quasi stucchevole perfezione. Imperdibile ! 

THE OTHERS (USA/SPA/ITA, 2001)

Un film di Alejandro Amenábar. Con Nicole Kidman, Alakina Mann, James Bentley, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston

"The Others" contiene tutti gli elementi che un appassionato del genere Horror auspicherebbe: una splendida idea di fondo, un intelligente sfruttamento e sviluppo dell'idea, una delle attrici più affascinanti del cinema mondiale ed un finale shock tra i più belli ed imprevedibili che ricordi. Imperdibile !!

 

THE RING (USA, 2002)

Un film di Gore Verbinski. Con Naomi Watts, Brian Cox, Martin Henderson, David Dorfman, Jane Alexander

Se nel 2002 mi avessero consigliato di vedere questo film con una sintetica descrizione del tipo "è la storia di quelli che vedono una videocassetta ed hanno tempo una settimana per mostrarla ad altre persone se non vogliono morire" non avrebbero falsato la trama ma io mi sarei tenuto a debita distanza dal film bollandolo come la classica americanata di serie B. Fortunatamente ho visto il film senza sommarie descrizioni preventive, perchè, signore e signori, siamo al cospetto della paura allo stato puro. La trama è ricchissima di particolari (quella descritta sopra è solo una minimissima parte) con un antefatto ricostruito faticosamente dall'indagine appassionante della protagonista, la bravissima Naomi Watts. Non mancano i colpi di scena e le idee vincenti. Consigliatissimo, non aggiungo altro.

SHUTTER  (THAILANDIA, 2004)

Un film di Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom. Con Ananda Everingham, Natthaweeranuch Tongmee, Achita Sukamana, Unnop Chanpaibool, Natthaweeranuch Thongmee

Appartenente al filone orientale Horror che ha contribuito a rinvigorire un genere in crisi negli anni precedenti (lo testimoniano i numerosi remake americani), "Shutter" è meno conosciuto di "The Ring" e di "The Grudge" ma di spessore simile. Ormai l'effetto sorpresa è svanito ma le 2/3 buone idee contenute nella pellicola ne tengono alta la quotazione. Il film si mantiene su ottimi livelli lungo tutta la durata nonostante gli attori esordienti e di poca esperienza. Gli ultimi dieci minuti del film valgono, da soli, il prezzo del biglietto o il costo del DVD.

THE GRUDGE (USA/JAP, 2004)

Un film di Takashi Shimizu. Con Sarah Michelle Gellar, Jason Behr, William Mapother, Clea Duvall, KaDee Strickland

“The Grudge” è il remake americano di “Ju-on” diretto dal medesimo regista ma con attori americani. Il mercato americano sembra accontentarsi di molto meno altrimenti non si spiega la differenza di spessore tra l’originale giapponese ed il remake americano. Consiglio di vedere prima “Ju-on”, dunque, anche se “The Grudge” non delude affatto le attese. Insieme a “The Ring” ed a “Shutter” è uno dei capostipiti del cinema horror degli ultimi 10 anni.

SAW – L’ENIGMISTA (USA, 2004)

Un film di James Wan, Darren Lynn Bousman. Con Cary Elwes, Danny Glover, Monica Potter, Makenzie Vega, Leigh Whannell

L’idea è geniale anche se di improbabile realizzazione: sequestrare due persone, chiuderle in un bagno e sottoporle ad una serie di giochi, enigmi e crudeli prove a tempo. Con questa pellicola, diretta da James Wan, comincia una saga che durerà altri sei episodi, a dire il vero  non sempre all’altezza.
Inutile dire che il primo è sempre il migliore, soprattutto per l’effetto novità, ma anche per il coinvolgimento ed il senso di claustrofobia che trasmette allo spettatore. Pur non esente da critiche ed in alcuni momenti un po’ zoppicante, la soddisfazione è assicurata.

HOSTEL (USA, 2006)

Un film di Eli Roth. Con Jay Hernandez, Eythor Gudjonsson, Barbara Nedeljakova, Rick Hoffman, Jana Kaderabkova

“Hostel” è un altro di quei film che possono essere oggettivamente criticati ma che una volta visti, lasciano decisamente il segno. L’ambientazione esteuropea (Slovacchia) è azzeccata e particolare: provate ad immaginare le stesse vicende ambientate negli States, ed avrete tutt’altro effetto. La violenza c’è ma è tutto sommato contenuta, soprattutto non è il fulcro centrale del film. Il vero orrore è il motivo che spinge alla violenza, l’essere disposti a pagare per usare violenza o per assistere da semplici spettatori.
Film solo apparentemente superficiale e molto avvincente.