PORCUPINE TREE
IN ABSENTIA (2002)

UNITED KINGDOM
GENRE: PROG
LABEL: ATLANTIC
WEBSITE: official site
REVIEWED: 2003 APRIL 19TH
RATING: 85/100

 

I Porcupine Tree sono tornati, orfani del dimissionario Chris Maitland ma forti di un nuovo e più remunerativo contratto discografico con la major Atlantic.
Vi confesso che appena saputo dell'accasamento presso una major ho immaginato ed un po' temuto un'accelerazione più decisa del processo evolutivo che la band iniziò con "Stupid Dream", proseguì con "Lightbulb Sun" e che li stava pian piano portando ad una produzione più commerciale, cioè sempre più lontana dai cosiddetti "Delerium Years" di inizio carriera. Ed invece no !! Niente compromessi o rigidi vincoli contrattuali da rispettare supinamente: i delerium years psichedelici ed allucinogeni sono sicuramente un lontano ricordo ma il nuovo album non rinuncia né a mostrare i muscoli né a confermare la natura di band di nicchia . I PT non hanno cioè accettato di istituzionalizzarsi (magari non è neanche stato chiesto loro…) e si sono limitati a riconfermare quanto di buono avevano tirato fuori con i 2 fortunatissimi predecessori.
Se l'opener "Blackest Eyes" non mischia le carte in tavola e mostra all'inizio il suo lato più arpeggiato e successivamente si irrobustisce, in "Wedding Nails" e "Strip The Soul" troviamo i PT alle prese con una pesantezza ed una acidità incontrata molto raramente in passato.
Invece episodi come la floydiana "Prodigal", "Trains" e "The Sound Of Muzak" (tre bellissime perle) riportano la band a percorrere i sentieri già battuti recentemente con la voce di Steve Wilson sussurrata ed in perfetta sintonia con i frequentissimi momenti rilassati ed atmosferici che appartengono al dna del gruppo.
Nonostante la presenza di un paio di canzoni non proprio riuscite, fra cui la monotona "Gravity Eyelids", l'obiettivo, mai dichiarato ufficialmente, di proseguire i fasti del recente passato è stato centrato con successo …..e sia i fans del gruppo che l'Atlantic ringraziano caldamente !!
Da non perdere !!
Porcupine Tree are back, without the resigning drummer Chris Maitland and with a new (and more remunerative) agreement with the major Atlantic. I must confess I was afraid the new agreement could have changed the band attitude but it didn't. Yes, the so-called "delerium years" are definitely gone but Steve Wilson and company didn't accept any compromise (maybe nobody asked for it) and I think "In absentia" is a perfect mix between the prevoius "Stupid Dream" and "Lightbulb Sun". Sometimes it's really exciting (listen to the opener "Blackest Eyes" then "Prodigal", "Trains" e "The Sound Of Muzak") but sometimes they're a little harder and boring for me ("Wedding nails", "Strip The Soul" and "Gravity Eyelids").
Maybe this is just the right album Atlantic expected from them but I think the fans will like it very much too. Recommended !!!

Luca Alberici