NORDAGUST
IN THE MIST OF MORNING (2010)

NORWAY
GENRE: PROG
LABEL: KARISMA
WEBSITE: Official site
REVIEWED: 2011 JULY 10TH
RATING: 70/100
 

 

 
Siete pronti ad abbandonare la luce, il clima temperato ed i colori di un verde paesaggio mediterraneo per entrare in una desolata foresta nordica, fredda, nebbiosa ed inospitale ? Beh, se siete potenziali fruitori del disco d’esordio dei norvegesi Nordagust non dovreste avere problemi.
“In The Mist Of Morning” viene pubblicato nel 2010 ma il gruppo nasce molto prima, nel 1999 e realizza diverse incisioni dimostrative prima di approdare al disco in questione.
Loro si definiscono come l’incontro tra la tradizione folk nordica ed una sorta di heavy-rock. La mia prima impressione rimanda ad un rock gotico, oscuro, dai ritmi blandi e cadenzati con alcune aperture sinfoniche sporadiche ma ben distribuite lungo l’arco del disco.  Gli amanti di Anglagard, e Landberk ma anche i fans dei più recenti Gargamel e Kvazar avranno già drizzato le orecchie e si saranno già segnati il nome di questo gruppo nella lista degli acquisti. Un avvertimento tuttavia è d’obbligo: gli ingredienti principali ci sono tutti a cominciare dall’attitudine nel creare atmosfere malinconiche, rarefatte e cupe, ma scarseggiano le sorprese, le virate ad effetto ed i contenuti veramente sostanziosi.
La miscela sonora mi sembra ancora un po’ acerba ed a tratti un po’ troppo monotona; la voce sempre in sofferenza e poco modulata di Daniel “Solur” Solheim non fa che accentuare questa sensazione di stanchezza di ascolto.
Dicevamo delle aperture sinfoniche, assolutamente le benvenute in questo contesto poiché  spezzano il tono lugubre ed insistito della musica. Il problema è che sono state dosate con il bilancino.
“Expectations”, “Elegy”, “Forcing” e “The Tide” sono ottimi esempi di quanto appena detto e rappresentano, a mio parere, il punto di ripartenza su cui costruire la realizzazione del prossimo album.
Per adesso siamo su livelli di piena sufficienza, forse qualcosa in più. Per il salto di qualità ci vogliono tempo ed angoli smussati. Luca Alberici

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